lunedì 7 maggio 2012

Il pensiero laterale e il piccolo teorema di Gauss


Ducato di Brunswick-Lüneburg (odierna Bassa Sassonia, Germania) imprecisata landa di campagna. Un giorno qualunque verso la fine del diciottesimo secolo.
Un maestro elementare non ha granché voglia di fare lezione. Entra in classe e per occupare i suoi alunni il tempo necessario a fare un riposino, pone loro il seguente quesito: calcolare la somma dei primi 100 numeri naturali. È sicuro che in questo modo avranno da fare per un’oretta buona e lui  potrà sonnecchiare un po’. A rovinargli i piani ci pensa un ragazzotto che si presenta dopo pochi minuti dichiarando di aver risolto il problema e di avere la soluzione. Il maestro incredulo controlla il risultato che naturalmente è corretto. Chiede chiarimenti al ragazzo e questi, con un po’ di imbarazzo spiega che non ha neanche minimamente pensato di mettersi a fare la somma 1+2+3 e così via. Sicuramente in quel modo si sarebbe arrivati comunque al risultato, ma doveva esserci un sistema più veloce. Così aveva cominciato a pensare al problema da un altro punto di vista ed aveva notato che se divideva in due gruppi i 100 numeri, da una parte i numeri da 1 a 50, dall’altra quelli da 51 a 100, si poteva individuare una corrispondenza univoca tra un numero appartenente ad un gruppo ed un numero appartenente all’altro. Prendendo 1 e 99 ad esempio, la somma faceva 100. 2 e 98, 3 e 97, fino a 49 e 51, la somma faceva sempre 100. Così esistevano 49 coppie di numeri la cui somma era 100. Rimanevano fuori solo gli ultimi due numeri dei due gruppi, cioè 50 e 100. Quindi si poteva moltiplicare 49 per 100 ottenendo 4900, poi si sommavano 50 e 100, i due numeri rimasti fuori, ottenendo 5050, che era esattamente la somma dei primi 100 numeri. Quel ragazzino pare si chiamasse Gauss ed avrebbe in seguito rivoluzionato la matematica moderna.

Quanto precede è solo un aneddoto neanche troppo certo, ma che sia vero o no è il miglior esempio di pensiero laterale in cui mi sono imbattuto e la morale che ne ho tratto è proprio questa: provare ad affrontare i problemi da angolazioni diverse da quelle convenzionali, usare una prospettiva diversa, sempre, anche se a volte può sembrare impossibile.
È ciò che mi propongo di fare in questo blog.

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